Lo ricordo e lo rimpiango;
figlio a Polinnia, alata dèa
che molte “ lire ” ad un, tempo percote.
Fin, dicitore al celeste bel dir toscano,
felice lirico a lirica;
il suono, il canto.
Uomo, buono, a virtù specchiato,
dee a bellezza il culto,
a doti migliori l’intelletto.
Mirabile d’intuito all’ arte,
d’ ammirabile capacità,
a valori maestro tenace.
Rispettoso d’altri, amabile al bene,
ovunque infuse amore laico e cristiano,
ciò ch’egli fu, e noi siamo.
Credo,Trieste onesta, gli deve!